mercoledì 29 febbraio 2012

15 miliardi di dollari di investimenti

Gli EAU annunciano grandi progetti di costruzione.

Gli Emirati Arabi Uniti annunciano investimenti per un valore complessivo di 15 miliardi di dollari nel corso del 2012 in progetti di costruzione. Si tratta di una cifra rilevante visto l’aumento del 26,57% rispetto all’anno scorso. Allo stato attuale il valore dei progetti di costruzione si aggira intorno a 1.249 miliardi di dollari comprendenti edifici, progetti energetici e progetti legati alle infrastrutture.
Si tratterà di progetti legati sempre più all’edilizia sostenibile, come dimostra Masdar City, uno sviluppo concepito per contenere le emissioni di carbonio ed i rifiuti e garantire una tecnologia pulita. In questo senso Abu Dhabi si candida a diventare una delle città più sostenibili a livello mondiale visto il suo crescente impegno al fine di adottare energie rinnovabili e i progetti approvati di recente dal Consiglio Esecutivo, che prevedono un nuovo terminale aeroportuale da un miliardo di dollari, due zone industriali, una linea metropolitana, 14 nuovi ospedali, oltre 20.000 abitazioni e 24 scuole nuove.

venerdì 24 febbraio 2012

JW Marriott Marquis Dubai

Nell’ultimo trimestre del 2012 aprirà l’albergo più alto del mondo.

Con i suoi 355 metri di altezza, vale a dire 26 metri più basso dell’Empire State Building di New York City, il JW Marriott Marquis Dubai rappresenta l’albergo più alto a livello mondiale. Dotato di un totale di 5.100 metri quadri di spazio per eventi e 1.608 camere (che ne fanno il più grande albergo presente a Dubai per numero di camere), il JW Marriott Marquis Dubai verrà inaugurato nell’ultimo trimestre del 2012.
Il Direttore Generale dell’albergo, Rupprecht Queitsch, ha commentato “Il potenziale per soddisfare le esigenze in crescita della clientela è enorme e crediamo che l’albergo colmerà una lacuna di mercato da molto non identificata, dove gruppi, riunioni e convenzioni fino a 1.000 persone potranno avere luogo sotto un unico tetto, nello stesso luogo”. Fino a questo momento infatti Dubai non era dotata di un edificio in grado di accogliere questa tipologia di clientela. Nove ristoranti, cinque saloni di intrattenimento, una spa da 1.500 metri quadrati sono solo alcune delle numerose sciccherie proposte dall’albergo, destinato al livello più alto del portafoglio internazionale della catena Marriott ed il primo della catena ad essere costruito al di fuori dell’America del Nord.

lunedì 20 febbraio 2012

L’era del fotovoltaico

L’Emiro di Dubai ha reso nota l’intenzione di realizzare un impianto per la produzione di energia fotovoltaica e a concentrazione solare.

Nell’ambito della politica di diversificazione di approvvigionamento energetico decisa dal Governo al fine di diminuire la dipendenza dalle fonti petrolifere e di gas, Shaikh Mohammad Bin Rashid Al Maktoum, l’Emiro di Dubai nonché Vice-Presidente degli Emirati Arabi Uniti, ha annunciato la volontà di costruire nelle vicinanze di Dubai un primo impianto per la realizzazione di energia fotovoltaica e a concentrazione solare affidato interamente al settore pubblico e nel dettaglio alla società elettrica dell’Emirato Dubai Electricity and Water Supply e finanziato al 100% dal Supreme Council of Energy (SCE).
Nel dettaglio la prima tranche verrà realizzata nella zona di Seith Al Dahal, a circa trenta chilometri dalla capitale, e sarà caratterizzata dall’impiego di tecnologie tradizionali. Per il futuro il Governo pensa di procedere introducendo tecnologie innovative a concentrazione allo scopo di raggiungere una potenza finale di 1.000 MW entro il 2030. Il Supreme Council of Energy sta infatti pianificando lo sviluppo energetico dell’Emirato per i prossimi vent’anni.

giovedì 16 febbraio 2012

Dubai Industrial City

Al via la seconda fase dello sviluppo della Dubai Industrial City.

Un costo totale pari a 204,21 miliardi di dollari, 325.000 metri quadri di magazzini e showroom al dettaglio dotati di magazzini sul retro, attrezzati con unità da 460 metri quadri e 930 metri quadri con attrezzature per immagazzinaggio a temperatura controllata e chimico, officine per attività leggere industriali e magazzini per uso generale: questi i numeri della seconda fase di sviluppo della Dubai Industrial City. Le nuove strutture permetteranno di raddoppiare il volume degli attuali depositi, unitamente ai 280.000 metri quadri di cantieri d’immagazzinaggio aperto addizionale. Un totale di 627 magazzini di 8 metri di altezza e 122 showroom al dettaglio.
Abdullah Belhoul, Managing Director di Dubai Industrial City, ha commentato: “Esiste una crescente richiesta di strutture per immagazzinaggio di qualità e specializzato nel mercato, con un’enfasi accentuata sulla salute e la sicurezza. Il lancio della seconda fase consoliderà ulteriormente la posizione di Dubai quale corrente hub logistico negli EAU e nel Medio Oriente. Spingerà anche la crescita nel settore industriale del paese, che e’ cresciuto di circa l'11% nel 2011, rendendolo il secondo settore che contribuisce all’economia degli EAU dopo il settore degli idrocarburi”.

lunedì 13 febbraio 2012

77 nuove aziende nell’Emirato

Dubai FDI ha attirato ben 77 nuove aziende nel 2011.

L’ente preposto agli investimenti esteri presso il Dipartimento dello Sviluppo Economico, Dubai FDI, ha annunciato di aver attirato nel corso dello scorso anno ben 77 aziende nell’Emirato.
Secondo i dati resi noti, il valore complessivo degli investimenti diretti esteri si aggira intorno ai 936 milioni di dollari ed un fatturato locale di AED 16,57 miliardi. Nel dettaglio le 77 aziende istituite a Dubai operano in settori diversi tra loro: dalla logistica alle costruzioni, dalla tecnologia alla chimica fino alle energie rinnovabili. Come si può leggere nella legge n.13 del 2011, emanata lo scorso settembre, il Dubai Economic Department (DED) può autorizzare le aziende delle zone franche ad istituire succursali all’interno del territorio dell’Emirato di Dubai, una volta informato e ricevuto consenso dal consiglio esecutivo.
L’ente ha inoltre siglato nove memoranda d’intesa con istituzioni e imprese internazionali.

venerdì 10 febbraio 2012

Nuovi progetti per energia ed acqua

Il Medio Oriente investe 180 miliardi di dollari in progetti per acqua ed energia.

Grandi progetti nel settore elettricità, energia ed acqua sono in corso o in fase di pianificazione nel Medio Oriente per un valore complessivo di 180 miliardi di dollari. Si aggiudicano il ruolo di capofila gli Emirati Arabi Uniti, che hanno deciso di investire 34,2 miliardi di dollari in venti progetti: basti pensare che da soli i progetti riguardanti la produzione di energia nucleare ad Abu Dhabi richiedono un investimento pari a 20 miliardi di dollari. Gli EAU si confermano in tal senso come uno dei mercati più rilevanti e attivi nei settori dell’acqua, dell’energia e dell’elettricità anche alla luce del fatto che, secondo le stime, la domanda di energia nel Golfo dovrebbe aumentare dell’8/10% all’anno.
Si distinguono anche l’Arabia Saudita, che detiene il primato per valore d’investimenti nella regione grazie al progetto King Abdullah City per un valore complessivo di 100 miliardi di dollari e l’avvio di ben quindici progetti del valore di quasi 9 miliardi di dollari, e il Quatar, che ha di recente annunciato l’intenzione di promuovere piani per la realizzazione di almeno otto strutture di energia ed acqua per un totale di 4,8 miliardi di dollari, strutture tra le quali spicca il progetto energetico che verrà realizzato nel corso del 2012, Qatar Facility D per un valore di 3 miliardi di dollari.

giovedì 9 febbraio 2012

L’Italia punta sugli Emirati

La crisi economica sembra non aver avuto pesanti ripercussioni sugli Emirati Arabi Uniti e l’Italia si prepara ad investire.

Con una crescita del Pil prevista per il 3,5%, gli Emirati Arabi Uniti rappresentano ad oggi il sesto Paese meta delle esportazioni italiane, che negli anni si sono diversificate sino a comprendere abbigliamento (+23,3% nei primi sei mesi del 2011), alimentare (+13%), macchinari (+44,5%) e metalli (+32,2%). Dopo il pesante crollo registrato nel 2009, quando le esportazioni italiane negli Emirati sono diminuite del 28,6%, nel corso del 2011 gli scambi commerciali sono ripresi a pieno ritmo facendo registrare all’export italiano un +21,4% rispetto alla stesso periodo del 2010.
Secondo il Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana, Mauro Marzocchi, “Io sono qui dal 1985 e negli anni passati, quando ci sono state crisi internazionali, gli Emirati si sono comportati come tutti gli altri Stati. Anche perché la particolarità del Paese, e di Dubai soprattutto, è quella di essere un forte esportatore. […] Le nostre imprese che, in momenti come la Guerra del Golfo o il 2009, si erano ritirate nel loro guscio, oggi sono in piena attività: anzi, si sta verificando un grande e rinnovato interesse per gli Emirati, sia da parte dei locali verso le imprese italiane, che viceversa”, che ha aggiunto “Nel 2009 c’è stata una grande pulizia del mercato, abbiamo pagato molti avventurieri che hanno cominciato nel 2007/2008 e che pensavano di venire qui a trovare l’Eldorado, mettendo non in buona luce l’imprenditoria italiana. Negli ultimi sei mesi, invece, si vedono nuovi italiani, ma manager di un altro livello, sia di imprese nostrane che locali. Direi che l’italiano che considerava Dubai come un giocattolo adesso non c’è più. Ora abbiamo un livello qualitativo alto”.
Stando a quanto rivelato da una recente ricerca condotta per l’ISTAT dalla Camera di Commercio Italiana, al momento il Bel Paese esporta negli EAU (un Paese con appena 8 milioni e mezzo di abitanti), più di quanto esporti in India o in Egitto: un’opportunità da non perdere vista anche la posizione strategica degli Emirati.

venerdì 3 febbraio 2012

L’energia solare

Dubai avvia un progetto per l’energia solare da 3,27 miliardi di dollari.

Al fine di ridurre la dipendenza energetica, l’Emirato di Dubai ha annunciato il lancio di un progetto per la costruzione di un parco d’energia solare del valore di AED 12 miliardi (circa 3,27 miliardi di dollari) e con una potenziale capacità di 1,000 Megawatts (MW). L’Emirato di Dubai intende infatti ridurre le importazioni di energia così come le emissioni di anidride carbonica all’origine del riscaldamento climatico nell’ordine del 30% entro il 2030.
Nell’ambito della Strategia d’Energia Integrata 2030, Dubai si propone di ricorrere alla propria energia solare e nucleare importate dal vicino Emirato di Abu Dhabi con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dal gas. Nel dettaglio il nuovo Sheikh Mohammed Bin Rashid Al Maktoum Solar Park, la cui attività inizierà entro la fine del 2013, si estenderà per 48 chilometri quadrati e avrà una capacità iniziale di 10 MW.