Da parcheggio per aerei a centro di recupero e riciclo di velivoli smantellati.
Fujairah, unico dei sette emirati ad affacciarsi sull’Oceano Indiano oltre lo Stretto di Hormuz, ha rappresentato per molto tempo una destinazione vacanziera privilegiata, prima di essere messo in ombra dalla crescente importanza di Dubai. Di conseguenza l’aeroporto che prima registrava il passaggio di due milioni di turisti all’anno, ha visto ridimensionare le sue cifre trasformandosi nel corso degli anni in una sorta di parcheggio per diverse compagnie aeree. Di fronte all’accumularsi di velivoli destinati a diventare rottami, è stato realizzato un progetto che prevede la trasformazione dell’aeroporto di Fujairah nel primo centro di recupero e riciclo di componenti di aerei ormai in disuso nella regione. A tale scopo è stata creata una società che si occuperà del riutilizzo delle parti, delle fusoliere, dei motori, delle attrezzature di bordo,… e farà dell’aeroporto un centro per lo smantellamento. Una nuova sfida per l’emirato che sta vivendo in questo momento una fase di transizione economico-commerciale anche grazie all’inaugurazione di un nuovo terminal portuale e all’apertura dell’oleodotto che permetterà il passaggio del greggio via terra, evitando quindi lo stretto di Hormuz nel caso in cui si creassero tensioni o conflitti con l’Iran.